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Geositi tra valorizzazione e
conservazione della natura


Marina di Carrara, 10-11 ottobre 2001

Il Convegno di studi "Geositi tra valorizzazione e conservazione della natura" è servito come primo ed importante passo per avanzare e sostenere, presso l'Unesco, la candidatura delle Alpi Apuane a "Geopark". Lo stesso territorio è stato riconosciuto dai relatori come un'area di grande variabilità di substrati, di depositi, di suoli e di processi che hanno modellato il paesaggio naturale apuano, il quale, nella sua interezza, annovera testimonianze fondamentali della storia geologica ed evolutiva della Terra.

PRESENTAZIONE

Una lunga gestazione, per i consueti problemi organizzativi, ha preceduto la pubblicazione degli Atti del Convegno del 2001, in cui il Parco Regionale delle Alpi Apuane – tra le prime aree protette italiane – ha individuato nella conservazione e valorizzazione della geodiversità una propria strategia fondante di azione pianificatoria sul territorio. Il ritardo toglie forse significato primogeniturale, ma serve ugualmente a documentare l’attenzione posta al problema dei ‘Geositi’, soprattutto per giungere ad una condivisione sul ruolo che gli stessi devono giocare nelle politiche di protezione della natura.
Il dibattito di quei giorni, nonostante il lasso di tempo non breve che ci separa, è ancora del tutto attuale e quindi risulta meritevole di essere dato alle stampe. Altre occasioni sono poi venute, in Italia e all’estero, per affrontare le medesime questioni, benché non sempre il livello e la varietà degli interventi proposti siano riusciti a definire, come nel nostro caso, un quadro così armonico ed esaustivo di riferimento culturale e di proposta operativa.
Si è dunque deciso di riunire in un supplemento di Acta Apuana la parte “generalista” del Convegno del 2001, che ha avuto una giornata tutta sua, con un sottotitolo dedicato: “dalla conoscenza alla gestione dei beni geologici”. L’occasione è pure favorevole per ricordare un relatore nel frattempo scomparso – il Dott. Roberto Rossi della Regione Toscana – sottolineando la sua opera di precursore nella tutela e valorizzazione dei Geositi.
Gli argomenti proposti negli Atti trascendono spesso lo specifico apuano e si confrontano con realtà di più ampia dimensione, talvolta nazionale ed oltre, anche se in alcune accentazioni di temi (vedi ad esempio la speleologia) è evidente la genesi d’interesse che scaturisce dal nostro territorio.
D’altra parte, il Convegno nasce nelle Apuane e dalle Apuane deve diffondere il proprio messaggio, dopo che è qui maturata un’attenzione e una sensibilità crescente verso il problema della conservazione e valorizzazione dei Geositi. È stata probabilmente l’esperienza della redazione del Piano per il Parco – a partire dal 1995 – a far capire e diffondere la consapevolezza di quale valore generale e specifico avesse il patrimonio geologico di un territorio protetto. Sono state soprattutto alcune esperienze sul campo – come le indagini sulla stabilità geomorfologica nel postalluvione del 1996, insieme alla fruizione scientifico-culturale dell’Antro del Corchia, dal 2001 – ad offrire occasioni tangibili di attività gestionale sui Geositi.
A queste opportunità, colte in positivo, se ne poteva aggiungere un’altra – purtroppo congelata quasi sul nascere – che avrebbe dovuto condurre all’istituzione del Parco archeologico delle Alpi Apuane. In effetti, i siti e i beni legati allo sviluppo delle attività minerarie e di escavazione di lapidei ornamentali, costituiscono un’immensa risorsa culturale, ancora non del tutto compresa nelle sue notevoli potenzialità e capace di aggiungere valore a quegli stessi elementi del patrimonio geologico che sono stati oggetto di interessi estrattivi.
Siamo convinti che poche altre terre al mondo abbiano la fortuna di annoverare una simile geodiversità ed un patrimonio geologico così ricco ed appena racchiuso nel breve spazio di alcuni chilometri quadrati di superficie. Rimane dunque immutato lo spirito che ha informato e l’obiettivo che ha segnato il Convegno del 2001: fare delle Alpi Apuane un territorio meritevole della candidatura ad “Unesco-Geoparks”, poiché questa varietà incredibile di paesaggi, forme, strutture, rocce, minerali, cave, miniere, ecc., trascende i luoghi ed appartiene all’umanità.

Alessia Amorfini

Documenti in consultazione

sintesi degli interventi
mozione candidatura Unesco-Geopark
galleria fotografica